Non si sa esattamente a chi appartenesse, ma era una delle 1.517 persone che persero la vita nello storico naufragio della “nave più sicura del mondo”. Il reperto, andato perduto nel naufragio del 1912 e ora esposto a Orlando, svela nuovi segreti della tragedia del transatlantico. I tesori del RMS Titanic continuano a riemergere dalle profondità marine dopo il suo fatale viaggio inaugurale partito da Southampton (Inghilterra) con destinazione New York e terminato con l’affondamento dopo aver urtato un iceberg nel Nord Atlantico nel 1912. Ora, dopo la tragedia del leggendario transatlantico che ha rivelato le carenze della sicurezza marittima dell’epoca, è stato recuperato un prezioso gioiello di uno dei passeggeri del Titanic: una collana di cristallo nero che, secondo gli esperti, è uno degli oggetti più rari mai recuperati dal naufragio.
Il ritrovamento sottomarino: come è stata recuperata la collana perduta del Titanic
La collana è stata localizzata in un campo di detriti di 24 chilometri quadrati, vicino a ciò che resta della prua e della poppa della nave. È stata estratta con molta attenzione, poiché faceva parte di una massa dura e solida che si era formata sul fondo del mare.
È composto da perline di vetro nero a forma di cuore e ottagonali intrecciate in un motivo intricato. È stato recuperato in singoli pezzi e piccoli frammenti durante la spedizione della RMST 25 anni fa (l’unica società autorizzata a effettuare spedizioni e recuperare reperti dai resti del Titanic, che quest’anno ha annunciato che non esplorerà più la zona del naufragio).
Le sue parti formavano una massa dura e solida composta da vari oggetti che si sono fusi fisicamente e chimicamente a causa delle condizioni ambientali e dell’immensa pressione a circa 3800 metri di profondità del naufragio e che ora è stato possibile recuperare e mostrare al mondo dopo poco più di un secolo.
Moda a bordo: il significato e il design della collana di vetro nero nel 1912
I gioielli neri dell’epoca facevano parte delle tendenze della moda dell’inizio del XX secolo e erano solitamente realizzati con materiali come il giacinto francese, popolare sia per il suo stile che per il suo simbolismo (poiché si credeva che questa pietra offrisse protezione contro il malocchio).
“Questa collana è un potente promemoria del fatto che ogni pezzo racconta una storia personale”, ha dichiarato Tomasina Ray, presidente e direttrice delle collezioni del RMS Titanic, in un comunicato stampa. “Dall’artigianato ai materiali, offre uno sguardo unico sullo stile, i sentimenti e la vita quotidiana dei passeggeri del Titanic. I nostri meticolosi sforzi di conservazione ci consentono di proteggere e condividere queste storie con il mondo”. La collana di cristallo nero è un altro oggetto sopravvissuto al disastro, uno di quegli oggetti personali che continuano a ricordarci la tragedia della nave più grande e lussuosa mai costruita.
Dal fondo dell’Oceano Atlantico a Orlando: il viaggio del tesoro
Ad oggi, la RMST ha recuperato oltre 5.500 reperti autentici in nove spedizioni che coprono quasi quattro decenni. È l’eredità materiale del Titanic dopo una notte gelida in cui più di 1.500 persone persero la vita, tra cui Wallace Hartley, uno dei violinisti del RMS Titanic, il cui violino – che suonò fino all’ultimo – fu recuperato dalle acque (e venduto per 2 milioni di euro).
Sopravvissero appena 700 persone e una delle protagoniste fu una bambina di due mesi chiamata Millvina Dean, morta nel 2009 all’età di 97 anni.
Dove e come vedere il gioiello recuperato
La collana di cristallo nero è esposta al pubblico nell’attrazione turistica “Titanic: The Artifact Exhibition” a Orlando, in Florida, che conta oltre 300 reperti, attori in costume e ricostruzioni in scala reale delle cabine della storica nave.