Confermato da Elon Musk: Neuralink inizierà a essere impiantato su persone non vedenti per restituire loro la vista: «È come un superpotere»

Egli sottolinea che, entro i prossimi 6-12 mesi, l’azienda sarà pronta per effettuare i primi impianti visivi su esseri umani. Elon Musk ha confermato che Neuralink, la sua azienda di neurotecnologia, sta per compiere un passo da gigante nel mondo della medicina: impiantare chip cerebrali in persone completamente cieche con l’obiettivo di ripristinare la vista.

Neuralink: Musk annuncia i primi impianti cerebrali per la vista entro un anno

Il magnate miliardario ha anticipato che “nei prossimi sei-dodici mesi effettueremo i nostri primi impianti per la vista, grazie ai quali, anche se una persona è completamente cieca, potremo scrivere direttamente nella corteccia visiva”. Musk assicura che questa tecnologia è già stata testata sugli animali con risultati promettenti. Secondo quanto ha spiegato, una delle scimmie che hanno partecipato alle sperimentazioni ha un impianto visivo funzionante da più di tre anni. Sebbene inizialmente la risoluzione sarà limitata, il CEO di Tesla, Space X e altre aziende, prevede un futuro in cui gli impianti offriranno immagini ad alta definizione e consentiranno persino di percepire spettri invisibili all’occhio umano.

“A lungo termine avrebbe una risoluzione molto alta e potrebbe vedere lunghezze d’onda spettrali multiple. Quindi, si potrebbe vedere nell’infrarosso, nel radar, nell’ultravioletto… è come una situazione di superpotenza”, ha sottolineato.

Musk ha anche accennato al fatto che, oltre a correggere i difetti della vista, gli impianti potrebbero servire a potenziare le capacità umane. “Ad un certo punto gli impianti selvaggi lo farebbero. Non si tratterebbe semplicemente di correggere cose che sono andate male, ma di aumentare drasticamente le capacità umane, aumentare drasticamente l’intelligenza, i sensi e la larghezza di banda”, ha spiegato. Musk sottolinea che i progressi di Neuralink saranno fondamentali per mantenere il controllo umano in un’era dominata dall’IA: “Almeno se avremo un collegamento neurale, potremo apprezzare meglio l’IA”.