Sognare è un’esperienza universale. Tutti, in misura maggiore o minore, fanno sogni ogni notte, anche se non sempre li ricordano al risveglio. Si tratta di costruzioni del cervello che mescolano ricordi, desideri, emozioni e stimoli provenienti dall’ambiente circostante. Sin dai tempi antichi sono stati oggetto di studio e fascino. All’interno di questo universo onirico, esiste un fenomeno poco conosciuto ma sempre più utilizzato: il déjà rêvé, che è diverso dal noto déjà vu. Questo termine francese significa “già sognato” e si riferisce alla sensazione intensa che ciò che si sta vivendo è già stato sperimentato in un sogno precedente. A differenza del déjà vu, che dà l’impressione di aver già vissuto una situazione senza poter precisare quando, il déjà rêvé è direttamente collegato alla memoria onirica: la persona identifica l’esperienza attuale come parte di un sogno specifico che ha fatto in passato. Uno studio della rivista Brain Simulation spiega che “tale fenomeno è privo di qualsiasi sensazione di ricordo, come nel déjà vu, e di immagini mentali, come nella reminiscenza. Questa confusione tra déjà-vu e déjà-rêvé risale alla fine del XIX secolo. La psicologia sta studiando come la memoria episodica e i meccanismi cerebrali legati al lobo temporale contribuiscano a questa esperienza. Per chi la vive, può essere sconcertante. Si consiglia di tenere un diario dei sogni per identificare eventuali schemi ricorrenti e di consultare un professionista se il fenomeno si verifica frequentemente o provoca ansia.
Che cos’è il déjà rêvé rispetto al déjà vu, secondo la psicologia?
Ogni notte, milioni di persone attraversano diverse fasi del sonno, durante le quali il cervello genera immagini, emozioni e narrazioni spesso strane o senza apparente logica. Anche se non sempre ricordiamo i nostri sogni, essi svolgono funzioni importanti come il consolidamento della memoria, la regolazione emotiva e l’elaborazione delle esperienze quotidiane.
Nel mondo affascinante dei sogni è emerso un fenomeno poco conosciuto: il déjà rêvé, in contrapposizione al déjà vu.
Questo termine deriva dal francese e significa letteralmente “già sognato”. Si riferisce alla sensazione che un’esperienza presente sia già stata vissuta in precedenza, ma non nella vita reale, bensì durante un sogno. Quando vive una situazione concreta, la persona sente di averla già sperimentata in un sogno precedente.
Dal punto di vista psicologico, si tratta di un fenomeno legato alla memoria onirica. Può presentarsi spontaneamente o essere correlato ad alterazioni neurologiche, come l’epilessia del lobo temporale. “I fenomeni esperienziali successivi all’epilessia del lobo temporale erano percepiti come se fossero sogni”, afferma lo studio della rivista Brain Simulation. Tuttavia, può verificarsi anche in persone completamente sane, il che lo rende un campo di studio particolarmente interessante.
Perché si verifica questo fenomeno?
Sebbene la sua origine esatta sia ancora oggetto di ricerca, sono state identificate diverse possibili cause:
- Attivazione della memoria onirica: il cervello può accedere spontaneamente ai ricordi dei sogni passati.
- Fusione tra ricordi e sogni: la mente può intrecciare frammenti di ricordi reali con elementi onirici, generando una falsa sensazione di averli sognati.
- Stimolazione del lobo temporale: soprattutto nelle persone affette da epilessia, è stato osservato che questo fenomeno può manifestarsi durante le crisi o la stimolazione elettrica del cervello.
- Fattori emotivi: lo stress, l’ansia o esperienze intense possono scatenare questo tipo di fenomeni.
- Privazione del sonno: non dormire a sufficienza può influire sui processi di memoria e aumentare la probabilità di confusione tra sogno e realtà.
Le conseguenze di attraversare il fenomeno e in contrapposizione al déjà vu
Questa condizione può avere alcune conseguenze psicologiche o emotive, a seconda della frequenza e dell’intensità con cui si verifica:
- Confusione temporale: la persona può dubitare se qualcosa sia realmente accaduto o se sia stato solo un sogno.
- Interferenza cognitiva: se si verifica frequentemente, può influire sulla concentrazione o sul giudizio.
- Ansia: in alcuni casi, può generare disagio emotivo.
- Curiosità o fascino: molte persone lo vivono come un’esperienza interessante o rivelatrice.
- Potenziale indicatore clinico: in casi ripetuti, potrebbe segnalare alterazioni neurologiche che richiedono una valutazione professionale.
Le caratteristiche del déjà rêvé
Sono state identificate le caratteristiche chiave da tenere a mente se ti è mai capitato:
- Riconoscimento consapevole: la persona sa che ciò che sta vivendo l’ha già sognato prima.
- Chiarezza emotiva: spesso il ricordo del sogno è accompagnato da emozioni intense.
- Sensazione di previsione: alcuni sentono che il sogno era una sorta di avvertimento.
- Breve durata: come nel caso del déjà vu, di solito dura solo pochi secondi.
- Frammentazione del ricordo: spesso si ricorda solo una parte del sogno, non nella sua totalità.
Alcuni consigli e raccomandazioni se hai un déjà rêvé
Sebbene nella maggior parte dei casi non sia motivo di allarme, ecco alcuni consigli per gestirlo in modo sano:
- Dormire e riposare bene: mantenere una routine di sonno sana riduce la confusione tra sogno e realtà.
- Ridurre lo stress: tecniche come la meditazione, lo yoga o la respirazione consapevole possono diminuire la frequenza di questi episodi.
- Tenete un diario dei sogni: annotare i sogni al risveglio aiuta a riconoscere gli schemi e a distinguerli con maggiore chiarezza.
- Non ossessionatevi sul significato: anche se può sembrare mistico o premonitore, ha basi neurologiche e psicologiche comprensibili.
- Consultate uno specialista: se il fenomeno si ripete frequentemente o genera ansia, è importante rivolgersi a uno psicologo o a un neurologo.
Che cos’è il déjà vu
Secondo la Clinica di Navarra, in francese significa “già visto” e descrive un’esperienza soggettiva in cui una persona sente che una situazione attuale è stranamente familiare, anche se non ci sono prove di averla vissuta in precedenza.
Questo fenomeno, comune e generalmente innocuo, è correlato a processi neurologici, psicologici e persino cognitivi. In alcuni casi, può essere associato a condizioni mediche come l’epilessia del lobo temporale.
Possibili cause
Cause neurologiche
Epilessia del lobo temporale: il déjà vu può essere un sintomo ricorrente durante le crisi parziali semplici.
Attivazione neuronale spontanea: un’attività insolita nell’ippocampo può generare una sensazione di familiarità senza una precedente esperienza reale.
Cause psicologiche
Stress: livelli elevati di stress possono alterare la percezione e generare sensazioni di familiarità.
Affaticamento: la mancanza di sonno influisce sui processi di memoria, favorendo episodi di déjà vu.