È meglio stare alla larga da questo mostro

Una creatura insolita che le onde portano sulla spiaggia dalle profondità dell’oceano. A prima vista, non si capisce affatto cosa sia. Potrebbe essere un groviglio di serpenti marini, tentacoli di polpi che vivono liberi o una strana medusa. Ma non è né l’uno né l’altro né il terzo. Ecco a voi l’actinia armata (Dofleinia armata), unica nel suo genere e una delle più grandi rappresentanti della famiglia delle actinie. Vive nei mari dell’Oceano Pacifico e Indiano, dall’Egitto al Giappone.

L’anemone ‘armato’: il mostro marino con arpioni velenosi che uccide in pochi secondi

Le anemoni sono parenti dei coralli, ma a differenza di questi ultimi non hanno uno scheletro rigido di sali di calcio e quindi mantengono la loro forma grazie all’equilibrio idrostatico.

In parole povere, l’actinia aspira acqua nella bocca e la chiude, equalizzando la pressione dell’ambiente circostante e del corpo. Ecco perché senza acqua sulla riva si trasforma rapidamente in un grumo di muco con tentacoli che pendono senza vita.

Non è un caso che la nostra eroina abbia ricevuto l’epiteto “armata”. Nei suoi tentacoli si trovano sacche con cellule urticanti, chiamate cnidociti. Al loro interno sono arrotolati arpioni a spirale, mentre all’esterno è presente un pelo segnalatore.

Quando il pelo viene toccato, l’arpione viene sparato in pochi millesimi di secondo, sviluppando un’incredibile accelerazione di 5.410.000 g! La cosa più spiacevole è che ciascuno degli arpioni è riempito con un veleno potentissimo.

Il veleno prodotto da questa actinia è una neurotossina. Il suo compito principale è quello di paralizzare la vittima, in modo che l’actinia, che conduce una vita sedentaria, possa catturarla e mangiarla. O, in alternativa, mandare il potenziale predatore all’altro mondo.

In piccole dosi, questa neurotossina provoca un dolore bruciante, mentre in dosi elevate provoca convulsioni, paralisi e, infine, la morte. Il dolore è continuo, non viene alleviato nemmeno dagli antidolorifici più potenti e viene eliminato dall’organismo molto lentamente, anche dopo diversi mesi. Non a caso l’uso dei neurotossini è vietato dalla convenzione sulle armi biologiche. Quindi, se vedete una bellezza del genere sulla spiaggia, non affrettatevi a toccarla.