Uno studio archeologico rivela che le Filippine erano sede di una civiltà marittima di oltre 35.000 anni fa, che mostrava una conoscenza avanzata della navigazione. Per oltre quindici anni, gli archeologi dell’Università Ateneo de Manila hanno raccolto prove conclusive di un’antica civiltà marittima nelle Filippine risalente a più di 35.000 anni fa. Secondo un rapporto pubblicato sulla rivista Archaeological Research in Asia, i primi abitanti dell’arcipelago avevano già avanzate capacità di navigazione ed erano parte attiva di un ampio processo di migrazione umana. I resti sono stati rinvenuti in siti archeologici sull’isola di Mindoro, nel sud-ovest di Luzon. I resti includono strumenti fatti di conchiglie, ossa e pietre, oltre a resti umani e animali. Le prove dimostrano che queste comunità preistoriche erano in grado di navigare in mare aperto, di cacciare pesci predatori come gli squali e di stabilire legami culturali con le isole lontane della regione di Wallacea.
Prove di una tecnologia antica e sofisticata nelle Isole Filippine
Una ricerca archeologica nelle Filippine ha rivelato una serie di utensili preistorici in conchiglia, alcuni realizzati con gusci di vongole giganti (Tridacna), risalenti a un periodo compreso tra 7.000 e 9.000 anni fa. Questi pezzi, utilizzati come asce adesive, presentano somiglianze con strumenti trovati in isole remote come Manus in Papua Nuova Guinea, a più di 3.000 chilometri di distanza.
I reperti sono stati registrati in siti come Ilin Island, San Jose e Magsaysay nella provincia di Occidental Mindoro.
Secondo i ricercatori, l’impossibilità di raggiungere queste isole senza attraversare il mare suggerisce che gli antichi popoli devono aver sviluppato una tecnologia di navigazione molto avanzata per il loro tempo.
Oltre agli utensili, il progetto archeologico di Mindoro ha documentato sepolture umane che indicano una complessa organizzazione sociale. Una delle più sorprendenti è stata rinvenuta sull’Isola Ilin: uno scheletro umano di 5.000 anni fa in posizione fetale e ricoperto di lastre di calcare. Tali sepolture preistoriche in Asia riflettono influenze ideologiche condivise con altre culture del Sud-Est asiatico.
Scoperte a Mindoro e la sua avanzata rete marittima
Le scoperte a Mindoro e nei dintorni indicano l’esistenza di una rete marittima nell’Asia preistorica che facilitava gli scambi culturali e tecnologici tra le diverse popolazioni. Questa rete avrebbe funzionato molto prima di quanto stimato dall’archeologia tradizionale, posizionando la cultura preistorica filippina come uno snodo fondamentale nelle migrazioni umane nel Sud-est asiatico.
I ricercatori sostengono che l’antico Homo sapiens delle Filippine non solo padroneggiava la pesca d’altura, ma condivideva anche idee, tecnologie e pratiche culturali con comunità situate a grande distanza. Queste prove collocano l’arcipelago filippino come un punto cardine nella storia della navigazione dell’età della pietra, rompendo i paradigmi sullo sviluppo umano negli ambienti insulari.
Questo nuovo approccio alla preistoria delle isole del Sud-Est asiatico riconfigura la nostra comprensione delle capacità marittime dei primi coloni della regione, che non solo sono sopravvissuti in un ambiente ostile, ma hanno creato complesse reti sociali e culturali molto prima dell’emergere delle civiltà agricole in altre parti del mondo.