Geologi tedeschi hanno scoperto una connessione finora sconosciuta tra il nucleo terrestre e un vulcano alle Hawaii. Lo studio, pubblicato sulla rinomata rivista Nature, offre una nuova prospettiva sul funzionamento dell’interno del pianeta e potrebbe cambiare il modo in cui comprendiamo la sua attività geologica. Il nucleo terrestre, una regione inaccessibile e avvolta nel mistero a 3.000 chilometri di profondità, potrebbe inviare segnali verso la superficie in modi finora inimmaginabili. I scienziati dell’Università di Gottinga in Germania hanno esaminato campioni di lava provenienti dalle Hawaii e hanno trovato tracce di un metallo tanto raro quanto rivelatore: il rutenio.
Cos’è il rutenio e perché la sua scoperta alle Hawaii è importante
Il rutenio, a differenza dell’oro, la cui immagine è spesso associata a pepite brillanti e miniere profonde, è un metallo prezioso raro e poco conosciuto, ma di enorme valore geologico.
Questo elemento appartiene al gruppo del platino ed è caratterizzato dal suo comportamento siderofilo, ovvero dalla sua affinità con il ferro. Per questo motivo, durante la formazione della Terra, quasi tutto il rutenio (come l’oro) si è spostato verso il nucleo, lasciando solo tracce nella crosta o nel mantello.
I ricercatori tedeschi hanno analizzato con tecniche isotopiche avanzate le proporzioni di 100Ru, un isotopo del rutenio, nelle rocce vulcaniche raccolte alle Hawaii. Hanno rilevato una concentrazione inaspettatamente alta, che secondo loro potrebbe essere spiegata solo se parte del materiale analizzato proviene da una zona vicina al nucleo.
Prove che il nucleo terrestre è collegato ai vulcani
Finora, la teoria prevalente in geologia affermava che il nucleo e il mantello terrestre fossero praticamente isolati da oltre 4 miliardi di anni. Tuttavia, l’analisi del rutenio e di altri elementi come il tungsteno suggerisce il contrario.
La combinazione isotopica trovata nelle lave hawaiane indica una miscela di materiali del mantello profondo con piccole quantità di materiale derivato dal nucleo.
«Le composizioni combinate degliisotopi di rutenio e tungsteno nei basalti hawaiani si spiegano meglio con una semplice miscelazione con materiale proveniente dal nucleo», sottolineano i ricercatori.
Questo tipo di scambio, anche se microscopico, avrebbe implicazioni enormi. Ciò indicherebbe l’esistenza di meccanismi geodinamici che consentono il “gocciolamento” di alcuni metalli dal centro del pianeta alla sua superficie attraverso pennacchi mantellici.
Questi pennacchi alimentano punti caldi come quelli che danno origine ai vulcani delle Hawaii, considerati tra i più attivi al mondo.
Oro dal nucleo terrestre: implicazioni per la geologia e l’estrazione mineraria
Sebbene questo fenomeno non implichi che l’oro scorra letteralmente nei fiumi di lava, rivela l’esistenza di un processo naturale in grado di trasportare metalli preziosi dalle regioni profonde.
Secondo questo studio, tale filtrazione potrebbe aver influenzato la distribuzione di alcuni elementi strategici nella crosta terrestre. Metalli come il rutenio, il platino o l’oro sono fondamentali per la tecnologia, l’elettronica, l’energia rinnovabile e la medicina.
La scoperta dell’Università di Gottinga fornisce una possibile spiegazione sulla provenienza dei metalli preziosi presenti in superficie. D’altra parte, sfida i modelli geologici attuali.