Un team internazionale di scienziati ha rilevato per la prima volta ghiaccio cristallino al di fuori del nostro sistema solare. Questa scoperta, che amplia le conoscenze sulla formazione dei pianeti, è stata possibile grazie al telescopio spaziale James Webb della NASA. I risultati sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista Nature e hanno visto la partecipazione di ricercatori come Chen Xie, della Johns Hopkins University, e Noemí Pinilla-Alonso, dell’Istituto di Scienze e Tecnologie Spaziali delle Asturie (ICTEA).
Scoperto ghiaccio cristallino su una stella simile al Sole a 155 anni luce dalla Terra
Il telescopio James Webb, dotato di avanzati strumenti a infrarossi, ha permesso ai scienziati di analizzare la luce proveniente da una giovane stella (HD 181327) situata a 155 anni luce dalla Terra, come riporta National Geographic.
Nel disco di detriti che la circonda, molto simile alla fascia di Kuiper nel nostro sistema solare, è stato identificato ghiaccio d’acqua in forma cristallina, una scoperta senza precedenti al di fuori del nostro ambiente planetario.
Questa stella, con un’età di circa 23 milioni di anni, è molto più giovane del nostro Sole, che ha circa 4,5 miliardi di anni.
Il ghiaccio rilevato non è distribuito uniformemente: si concentra nelle regioni esterne del disco, dove supera il 20%, mentre vicino alla stella è praticamente assente a causa dell’intensa radiazione ultravioletta che evapora l’acqua.
Gli scienziati descrivono queste particelle ghiacciate mescolate a polvere fine come “palle di neve sporche”, simili ai corpi ghiacciati della fascia di Kuiper e degli anelli di Saturno. Inoltre, suggeriscono che i planetesimi (corpi rocciosi in formazione) potrebbero immagazzinare acqua al loro interno, nascondendola anche ai sensibili strumenti del telescopio.
Importanza del ghiaccio d’acqua nella formazione dei pianeti e possibili condizioni di vita
Questa scoperta non solo amplia la nostra conoscenza sulla presenza dell’acqua nell’universo, ma fornisce anche indizi per comprendere come si formano i pianeti e, potenzialmente, come nasce la vita.
Il ghiaccio è un ingrediente fondamentale nella costruzione dei pianeti rocciosi e la possibilità che sia trasportato da comete o corpi simili apre nuove strade per studiare l’origine dell’acqua in mondi lontani.
Nel sistema sono stati rilevati anche gas come monossido e anidride carbonica, rafforzando l’idea che questo ambiente abbia gli elementi necessari per formare pianeti abitabili.
La rilevazione effettuata dal telescopio James Webb segna una svolta nell’esplorazione spaziale e nella ricerca di risposte sull’esistenza della vita al di fuori del nostro sistema solare.
Questa scoperta ha suscitato grande aspettativa nella comunità scientifica, poiché apre nuove possibilità per future ricerche sui sistemi planetari giovani. La collaborazione tra esperti spagnoli e statunitensi è stata fondamentale per il successo di questo studio.
Grazie al telescopio James Webb e alla precisione dei suoi strumenti, il rilevamento di ghiaccio cristallino al di fuori del sistema solare fornisce dati essenziali per comprendere meglio l’evoluzione delle stelle e dei pianeti, avvicinandoci alla risoluzione del mistero dell’origine dell’acqua nell’universo.