In questo Paese un uomo è stato condannato a 22 mesi di reclusione per aver sistematicamente saccheggiato siti archeologici

La sentenza gli impone inoltre di risarcire il Ministero della Cultura per 4.636 euro, più gli interessi. Il Tribunale penale n. 4 di Jaén ha condannato un uomo a 22 mesi di reclusione per il saccheggio continuato di siti archeologici nella provincia di Jaén. La sentenza lo condanna inoltre a risarcire il Ministero della Cultura per 4.636 euro, più gli interessi, come riferisce l’agenzia di stampa Europa Press. La sentenza è definitiva e sottolinea che tra il 2019 e il 2022 il condannato ha compiuto, con l’aiuto di un metal detector, “atti successivi e continui” in diversi luoghi e zone rurali di Jaén dove sono presenti siti archeologici per localizzare resti.

“Danno irreversibile”

In questo modo, ha estratto “numerosi oggetti e reperti appartenenti al patrimonio storico e archeologico spagnolo, che costituiscono beni di dominio pubblico della Comunità Autonoma dell’Andalusia”. Lo scopo era “appropriarsene e procedere successivamente alla loro vendita a terzi”, anche se con il suo modo di agire ha causato “un danno irreversibile ai valori storici dei siti”.

Quando nel settembre 2022 l’imputato è venuto a conoscenza di essere indagato dalla Polizia Nazionale per reati contro il patrimonio storico, prima di essere citato a comparire in qualità di indagato, si è presentato volontariamente alla stazione di polizia dove ha consegnato 617 pezzi di metallo trafugati.

Il valore delle monete

Nello specifico, i pezzi erano 328 monete, alcune delle quali iberiche, romane, ispano-musulmane e persino del XVI e XVII secolo. Completavano il bottino medaglie, anelli, crocifissi, campane, fibbie e diversi tipi di munizioni. I pezzi sequestrati appartengono alle epoche ibero-romana, romana, visigota, islamica e moderna.

Il valore dei pezzi sequestrati ammonta a 2.228 euro, mentre i danni causati ai siti archeologici per la perdita di informazioni sono stati stimati in 6.864 euro.

Durante il processo, l’imputato si è dichiarato colpevole e ha accettato la pena concordata con il pubblico ministero come autore di un reato continuato di saccheggio in concorso con un reato continuato di appropriazione indebita di beni di valore artistico, storico e culturale.

La sentenza dispone anche la confisca definitiva dei beni appartenenti al Patrimonio Storico Spagnolo e di proprietà della Comunità Autonoma dell’Andalusia.

Si dispone inoltre la sospensione della pena detentiva per un periodo di due anni, a condizione che in tale periodo l’imputato non commetta nuovi reati e adempia alla responsabilità civile.