La temperatura dell’acqua del Mediterraneo raggiungerà i 30 gradi quest’estate, mettendo a rischio le specie e l’ecosistema marino

Il professore Miguel Rodilla avverte della necessità di applicare “misure urgenti” perché “non si potrà tornare indietro”. La temperatura del Mar Mediterraneo è già, in media, di due gradi superiore alla norma per questo periodo dell’anno, raggiungendo i 26 gradi. Le previsioni indicano che a luglio si arriverà a 28 gradi e, con l’avanzare dell’estate, fino a 29 o 30. Miguel Rodilla, professore del Master in Ecosistemi Marini del Campus di Gandia dell’Università Politecnica di Valencia, spiega che circa vent’anni fa queste temperature di 28 gradi in mare si raggiungevano solo occasionalmente, durante le ondate di calore, e non si mantenevano nel tempo in modo sostenuto come ora.

Mare bollente: la tropicalizzazione del Mediterraneo che sta uccidendo la fauna marina

La situazione attuale ha effetti diretti e indiretti sull’ecosistema marino: riduce i livelli di ossigeno e questo ha un impatto sui sedimenti e provoca morie massicce. Per molte specie, le temperature così elevate influiscono sul loro sviluppo e sulla loro riproduzione.

Ad esempio, le telline, che iniziano a morire con l’acqua a 28 gradi, non riescono a riprendersi dalla moria perché quella temperatura si mantiene per un lungo periodo e si ripete l’anno successivo, quindi diminuiscono in quantità e dimensioni. E così molte altre specie, poiché la loro capacità di adattarsi all’ambiente è molto più lenta dell’aumento della temperatura dell’acqua. Ciò che sta avvenendo è una “tropicalizzazione” del Mediterraneo. E questo, anche se a qualcuno può sembrare positivo, non è affatto una buona notizia.

Il problema non è solo la temperatura estiva, ma anche quella invernale. Alcuni anni fa, in questa stagione il Mediterraneo aveva una temperatura media di circa 12 gradi, ora non scende sotto i 14 o 15 gradi.

E la domanda è: cosa si può fare? Rodilla è pessimista, ritiene che l’attuale clima internazionale abbia indotto anche l’Europa ad allentare le misure per frenare l’emergenza climatica. E avverte che, senza profondi cambiamenti nel sistema economico di produzione, arriverà un momento in cui non sarà più possibile tornare indietro.