Nel fiume Tago è ricomparso un animale che si credeva scomparso dalla penisola da secoli: si tratta del roditore più grande d’Europa e pesa 30 chili

L’inaspettata comparsa di diversi esemplari del roditore più grande d’Europa scuote l’agenda ecologica e costringe le autorità ad agire rapidamente. Il fiume Tago torna a fare notizia. I ricercatori hanno confermato la presenza del castoro eurasiatico (Castor fiber), una specie che si riteneva estinta nella penisola da secoli. La scoperta, registrata a metà del 2024 a Zorita de los Canes (Guadalajara), solleva interrogativi urgenti: sono arrivati da soli o sono stati liberati? Porteranno benefici all’ecosistema o metteranno in difficoltà gli agricoltori rivieraschi?

Il ritorno del castoro eurasiatico nel fiume Tago rivoluziona la biodiversità locale

Il castoro è un vero e proprio “ingegnere” dei fiumi: abbatte alberi, costruisce dighe e crea zone umide dove prima non c’erano. Queste opere naturali trattengono i sedimenti, filtrano l’acqua e favoriscono l’arrivo di altre specie. Infatti, dopo la sua ricomparsa nel 2003 nel bacino dell’Ebro, i tentativi di eradicazione sono falliti e oggi la legislazione spagnola lo riconosce come specie autoctona e protetta. Nel seguente elenco sono riportate le date del ritrovamento e le modalità con cui le autorità intendono monitorare la nuova popolazione

  • Giugno 2024: primo avvistamento documentato nel Tago.
  • Estate 2024: uno studio pubblicato su Galemys-Spanish Journal of Mammalogy conferma la specie.
  • Autunno 2024: i tecnici della Castilla-La Mancha installano fototrappole e campionano rami rosicchiati per delimitare la colonia.
  • Dal 2025 in poi: sarà avviato un programma di monitoraggio annuale che misurerà la popolazione, gli spostamenti e i danni alle colture.

Riuscite a immaginare di vedere dei castori sotto il ponte di Alcántara? È ancora presto per dirlo, ma gli esperti non escludono che possano colonizzare tratti medi se trovano cibo a sufficienza.

Procedura che seguiranno gli organismi ambientali per controllare il loro impatto sulle colture e sulle rive

  1. Censimento iniziale tramite impronte e resti di attività.
  2. Valutazione dei rischi agricoli e delle infrastrutture idrauliche.
  3. Progettazione di barriere selettive nei canali di irrigazione sensibili.
  4. Informazioni ai proprietari dei terreni lungo le rive con linee guida per la convivenza.

“Attenzione alle date”: i sondaggi tra gli agricoltori e l’installazione dei dispositivi di prevenzione inizieranno questo autunno, proprio prima della stagione delle piogge.

Altri mammiferi emblematici del Tago e come conviveranno con il castoro reintrodotto

Il Tago funge da corridoio biologico per una fauna tanto diversificata quanto preziosa. Tra gli abitanti più importanti figurano:

  • Lince iberica
  • Lupo iberico
  • Lontra europea
  • Gatto selvatico
  • Puzzola
  • Visone americano (introdotto)

L’arrivo del castoro potrebbe persino avvantaggiare la lontra, fornendo zone di acque lente ricche di pesci. Tuttavia, i tecnici monitoreranno i possibili spostamenti delle specie autoctone e la competizione per le risorse.

In sintesi, la ricomparsa del castoro eurasiatico nel Tago apre un capitolo affascinante nella gestione della natura spagnola. Se l’amministrazione riuscirà a trovare il giusto equilibrio, potremmo guadagnare un alleato per rivitalizzare le rive e frenare la perdita di zone umide. Da qui l’importanza fondamentale della prossima campagna di monitoraggio: segnerà la differenza tra un esempio di ripristino ecologico e un nuovo fronte di conflitto rurale. Chi ha detto che i fiumi non riservano sorprese?