Non brilla come l’oro, ma sale senza sosta: come approfittare del boom del rame?

Dopo un aumento dell’80% in cinque anni, il rame potrebbe continuare a dare soddisfazioni agli investitori. Può un vecchio amico dell’industria pesante diventare l’eroe silenzioso della rivoluzione verde? In piena corsa verso la decarbonizzazione, il rame riemerge come protagonista essenziale delle tecnologie pulite e, con esso, un rinnovato appetito degli investitori che non solo punta al presente, ma anticipa un futuro in cui ogni grammo potrebbe valere oro.

IL RAME, PILASTRO INVISIBILE DELLA TRANSIZIONE VERDE

Per decenni, il rame è stato il motore industriale dell’edilizia e dell’elettronica. Ma ora si profila come il sangue che scorre nelle vene della transizione energetica. Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia (IEA), le tecnologie pulite assorbiranno il 43% della domanda totale di rame nel 2050, rispetto all’attuale 29%. Si tratta di un aumento del 122% solo in questo segmento.

Stiamo assistendo a un cambiamento strutturale nel modello di consumo del rame”, afferma Kirsteen Mackay, analista di Value the Markets. “Non si tratta più solo di costruire città, ma di alimentare veicoli elettrici, reti intelligenti e batterie che supportano l’energia solare ed eolica”.

LA NUOVA FEBBRE DEL RAME: DOVE INVESTIRE?

La crescita non sarà omogenea. I veicoli elettrici, da soli, decuplicheranno la domanda di rame, passando da 0,5 milioni a 4,7 milioni di tonnellate nel 2050. Una sola auto elettrica può richiedere fino a quattro volte più rame di un’auto a combustione. Inoltre, anche le reti elettriche e i sistemi di stoccaggio registreranno forti aumenti, mentre la domanda di rame per l’energia solare ed eolica si stabilizzerà a partire dal 2030.

Per gli investitori, questo si traduce in un messaggio chiaro: bisogna guardare oltre il rame come ‘commodity’. Le opportunità si aprono sia nei grandi produttori che nei progetti di esplorazione più promettenti.

CANTERRA MINERALS: UNA SCOMMESSA PRECOCE IN UN TERRITORIO RICCO

In questo contesto, il suddetto stratega sottolinea il nome di Canterra Minerals Corp, una società canadese che sta consolidando un distretto cuprifero-aurifero completo nel cuore di Terranova. Senza intenzione di sfruttarlo direttamente, il suo obiettivo è chiaro: definire risorse di alto valore e vendere ai grandi attori del settore.

Non vogliamo costruire una miniera, vogliamo scoprirne una che qualcuno voglia acquistare”, riassume Chris Pennimpede, amministratore delegato della società. E lo stanno facendo con forza: un programma di perforazione di 10.000 metri, 4 milioni di dollari in cassa e zero debiti.

I risultati sono promettenti. Nel loro progetto di punta, Buchans, hanno già ottenuto intersezioni fino all’8,88% di rame equivalente (CuEq) in 2 metri e zone più ampie con il 2,25% di CuEq in oltre 60 metri. Inoltre, grazie alla collaborazione con Boliden e all’uso dell’intelligenza artificiale, Canterra sta affinando gli obiettivi di perforazione a grande profondità, cosa che poche aziende alle prime armi possono permettersi.

UN GIOCATORE LEGGERO MA AGILE NELLA CORSA AI METALLI

Mentre giganti come Teck Resources dominano la produzione, Canterra si posiziona come esploratore strategico. Controlla una delle più grandi basi di risorse minerarie critiche di Terranova e punta a diventare leader del territorio entro il 2025. La vicinanza a miniere storiche, l’accessibilità stradale e la rapidità di rilascio dei permessi in Canada (meno di 30 giorni) rendono il progetto una rarità nel mondo minerario.

“Buchans è uno dei progetti non sviluppati più convincenti in Canada”, sostiene Pennimpede. E i mercati sembrano iniziare ad ascoltarlo: nomi importanti come Eric Sprott e Michael Gentile hanno già investito nella società.

IL PREZZO DEL RAME E DELL’ORO: DOPPIO MOTORE PER LA TENDENZA

A livello macro, la tendenza è favorevole. Il rame è quotato nel 2025 con un aumento dell’8,3% sul LME, spinto dai dazi, dalle tensioni nelle catene di approvvigionamento e dal boom dell’elettrificazione. Negli ultimi cinque anni, il suo prezzo è aumentato di circa l’80%, riflettendo una solida tendenza al rialzo che va oltre la congiuntura. Non a caso, l’AIE prevede un deficit di offerta del 30-40% entro il 2035 in tutti i suoi scenari, il che potrebbe mettere ulteriormente sotto pressione i prezzi.

Come se non bastasse, Canterra beneficia anche del boom dell’oro: il metallo giallo ha superato i 3.500 dollari l’oncia nel 2025 e potrebbe raggiungere i 3.700 entro la fine dell’anno, secondo Goldman Sachs. “L’oro rimane il rifugio dal caos”, osserva Mackay, “e in un contesto di incertezza geopolitica, il suo fascino è più forte che mai”.

RIFLESSIONE FINALE: UN METALLO, DUE OPPORTUNITÀ

Il rame non è più solo rame. È batteria, auto elettrica, pannello solare, rete digitale. È una porta d’accesso a un futuro più pulito e anche a nuove forme di creazione di valore in borsa. In questo scenario, aziende come Canterra Minerals giocano d’anticipo e con agilità, e anche se il rischio non scompare mai nell’esplorazione mineraria, il terreno è pronto per chi vuole posizionarsi prima dell’esplosione.

Perché nella corsa al rame del XXI secolo, le grandi scoperte non saranno solo sotterranee, ma anche nei portafogli più visionari.