Scoperta sconvolgente a Luxor: gli archeologi trovano un sarcofago sepolto due volte

Nel corso di una missione archeologica condotta a Luxor, in Egitto, alcuni ricercatori francesi hanno portato alla luce un sarcofago sepolto due volte risalente al periodo dell’Impero Medio, approssimativamente tra il XXI e il XVIII secolo a.C. Tale ritrovamento, avvenuto quasi alla fine di una campagna di scavi durata due mesi, fa parte di uno sforzo volto a comprendere meglio le pratiche funerarie e di riesumazione nell’antico Egitto.

Quando è stato trovato questo curioso sarcofago sepolto due volte a Luxor?

Il ritrovamento di questo sarcofago sepolto due volte è avvenuto lo scorso 16 dicembre 2024, durante l’ultimo giorno di una campagna archeologica guidata da Frédéric Colin, direttore dell’Istituto di Egittologia dell’Università di Strasburgo.

L’esperto ha sottolineato che la scoperta forniscenuovi dati sulla gestione delle tombe e delle mummie antiche da parte degli egizi quando le attività umane o le trasformazioni urbanistiche interferivano con i siti funerari preesistenti.

I lavori archeologici hanno compreso lo studio di strati di terra accumulati nel corso di oltre tre millenni, raggiungendo una profondità di otto metri.

Queste ricerche dettagliate hanno lo scopo di determinare se i sarcofagi rinvenuti nella zona corrispondono a tombe individuali o a un sistema più ampio di riesumazioni.

Perché questo sarcofago è stato sepolto due volte?

Il fenomeno della riesumazione dei sarcofagi, come quello recentemente rinvenuto, fornisce informazioni rilevanti sull’interazione delle comunità antiche con i loro antenati.

Secondo Colin, questi ritrovamenti potrebbero indicare che gli egizi non solo proteggevano le tombe durante importanti cambiamenti del paesaggio, ma adottavano anche strategie accuratamente pianificate per preservare i corpi mummificati e i loro oggetti funerari.

Questo sarcofago sepolto due volte, che era protetto all’interno di una cassa di legno su misura, si trova in uno stato di conservazione eccezionale.

Cosa ne sarà di questo sarcofago?

Sebbene i ricercatori abbiano portato alla luce solo una parte del luogo in cui si trovava il sarcofago sepolto, il team continuerà il suo lavoro durante una nuova campagna prevista per ottobre 2025.

L’obiettivo sarà quello di completare lo scavo, analizzare i resti e ricostruire in 3D le condizioni originali della sepoltura.

In questo modo, la tecnologia di modellazione tridimensionale e la collaborazione con specialisti in archeoantropologia consentiranno di documentare il processo di ricerca in modo minuzioso. Questo approccio garantisce che ogni ritrovamento sia registrato con precisione e fornisca informazioni rilevanti per future ricerche.

A cosa servivano i sarcofagi nell’antico Egitto?

Nell’antico Egitto, un sarcofago aveva una funzione sia pratica che simbolica. Fungeva da contenitore per proteggere il corpo mummificato e allo stesso tempo faceva parte dei rituali associati alla vita eterna.

In genere, i sarcofagi erano realizzati con materiali come pietra, legno policromo o persino metalli preziosi, a seconda del rango sociale del defunto.

In questo caso, il sarcofago appena ritrovato appartiene al periodo dell’Impero Medio, un’epoca caratterizzata da progressi nell’architettura funeraria e nell’organizzazione sociale. Durante questo periodo, la pratica di depositare i sarcofagi in tombe sotterranee o ipogei si consolidò come parte del complesso processo di mummificazione.

Altri sarcofagi importanti nella storia egizia

  • Il sarcofago di Tutankhamon, rinvenuto nella Valle dei Re nel 1922, è uno degli esempi più noti. Questo feretro antropomorfo, realizzato in quarzite, conteneva una serie di tre bare e la famosa maschera funeraria d’oro.
  • I sarcofagi del Medio Regno, sebbene meno conosciuti, presentano anch’essi elementi sofisticati come la policromia o le incisioni antropomorfe, che riflettono una grande dedizione ai rituali funerari.

La scoperta di Luxor si aggiunge quindi a un corpus crescente di prove che evidenzia come gli egizi modificassero le tombe e riorganizzassero i cimiteri in risposta ai cambiamenti socioculturali o ambientali, senza perdere di vista l’importanza di preservare gli elementi essenziali dei loro rituali funerari.