Potrebbe trattarsi di “uno dei progetti di estrazione di rame a cielo aperto più ricchi al mondo”. Nel cuore della cordigliera delle Ande, a oltre 5.000 metri di altitudine e al confine tra Argentina e Cile, è stata fatta una delle scoperte minerarie più importanti degli ultimi decenni. La società Lundin Mining ha annunciato il ritrovamento di un “giacimento di livello mondiale”, secondo Jack Lundin, amministratore delegato dell’azienda.
Scoperto in Cile il ‘Filo del Sol’: il giacimento da 200 miliardi che cambierà il mercato dei metalli
Battezzato “Filo del Sol”, questo giacimento ospita enormi quantità di oro, rame e argento. Al momento sono state confermate almeno 900 tonnellate d’oro, per un valore di 62 miliardi di euro, senza contare i costi di estrazione. Inoltre, studi preliminari suggeriscono che potrebbero esserci fino a 1.400 tonnellate aggiuntive da confermare.
Contiene anche 13 milioni di tonnellate di rame, con la possibilità di raggiungere i 25 milioni secondo le stime. Si tratterebbe di “uno dei progetti di rame a cielo aperto non sfruttati con il più alto tenore al mondo”, ha dichiarato Lundin a Linternaute. Il valore di questo metallo rosso potrebbe superare i 123 miliardi di euro.
A ciò si aggiunge una vasta riserva di argento di 18.000 tonnellate confermate e fino a 23.000 tonnellate potenziali, che potrebbero tradursi in un fatturato di oltre 17 miliardi di euro.
Dal 2020, tra i 250 e i 300 lavoratori hanno esplorato il terreno in condizioni estreme. Sebbene lo sfruttamento non sia ancora iniziato, l’ambizione è chiara. “Filo del Sol sta per diventare un giacimento di livello mondiale”, afferma Lundin, in un contesto in cui il Cile è già leader mondiale nella produzione di rame.